Sosteniamo la giornata di lotta contro le grandi opere dell’8 dicembre che quest’anno assume un significato particolarmente importante. Sosteniamo le manifestazioni che si terranno l’8 dicembre in varie località: a Torino, a Niscemi, a Melendugno, a Udine. Tra le molte iniziative che ci saranno, la manifestazione convocata a Torino dal Movimento NO TAV sarà una tappa fondamentale per i movimenti che si oppongono alle nocività e alla devastazione dei territori.
In questi mesi il nuovo Governo sta dimostrando che, quando sono messi in discussione grandi interessi, i partiti che governano si schierano sempre a garanzia dei profitti e dei privilegi. Le grandi opere non possono essere dunque messe in discussione perché oltre ad essere affari enormi attorno a cui girano forti interessi economici, hanno una valenza politica ancora più importante. Infatti è in questi progetti che si realizza la spartizione clientelare e la definizione dei rapporti di potere interni alla classe dirigente, sono anche queste opere a costituire garanzie politiche a livello internazionale. Inoltre, la capacità di imporre questi progetti nonostante l’attivismo dei movimenti d’opposizione è divenuto uno dei terreni su cui il Governo dimostra la propria forza e stabilità. Per questo le lotte contro le grandi opere hanno un’importanza che supera la mera questione del progetto, perché possono favorire una rottura politica e sociale. Per questo in difesa del TAV si serrano i ranghi della classe dirigente: il Partito Democratico scende in piazza a Torino per sostenere il TAV con la Lega e Forza Italia, insieme ad industriali e confederazioni sindacali collaborazioniste, incontrando qualche prima apertura da un Movimento 5 Stelle che ha già deciso, tra l’altro, di abbandonare l’opposizione al TAP e al MUOS. Dopotutto anche le grandi opere – come le missioni militari – sono giustificate con la retorica dell’«interesse nazionale».
Sappiamo che non ci sono governi amici e che anzi, ogni governo è nemico dei movimenti di lotta e di opposizione sociale. Basti pensare che con il nuovo “dl sicurezza” si avrà una maggiore criminalizzazione dei movimenti, con l’inasprimento delle condanne penali per pratiche come l’occupazione o il blocco stradale, molto frequenti nelle azioni di resistenza dei movimenti popolari contro le grandi opere. È liberando la vasta capacità di esprimere autogestione e azione diretta che i movimenti hanno spesso dimostrato che sarà possibile non solo fermare le grandi opere, ma liberarci dalla devastazione capitalista.
Rilanciamo con forza l’appello della Federazione Anarchica Torinese per uno spezzone anarchico al corteo dell’8 dicembre a Torino:
«Contro il Tav e il suo mondo
Contro tutte le frontiere
Nessuna delega!
Azione diretta autogestione
Non ci sono governi amici: a fianco dei migranti, di chi occupa le case, dei lavoratori che bloccano le strade, delle popolazioni in lotta dalla Puglia alla Val Susa
8 dicembre 2018.
Spezzone anarchico al corteo No Tav di Torino
ore 14 piazza Statuto – Torino»
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
5 dicembre 2018